23 giugno 2005

118 e palazzo d'accursio

due giornate dedicate a testimonianze specifiche, raggiungendo i testimoni là dove lavorano. Mercoledì siamo andati al CAVET - Campo Base Emilia 2 - Barbarolo - Loiano (BO), una struttura del Servizio Emergenza Territoriale - 118 e Gestione Emergenza Cantieri Alta Velocità e Variante di Valico. Abbiamo incontrato Vigna e Magelli, entrambi si occupavano di gestione di ambulanze. E' stata una scoperta curiosa quella che ho fatto: il 26 luglio del 1980, quindi pochi giorni prima della strage era uscito su un quotidiano con cronaca locale, un articolo che metteva in evidenza il grande problema che si creava nel momento in cui il privato cittadino chiamava un'ambulanza. Le società di gestione e la struttura sanitaria erano dichiaratamente accusate di incapacità di gestione del problema. E proprio quel giorno, il 2 agosto, il dott. Vigna è a Palazzo d'Accursio per affrontare questo problema. E Magelli è su un'ambulanza come presidente della P.A. Poi la bomba che "... in un attimo ha azzerato tutte le divergenze tecnico-organizzative. in un attimo ha cancellato le differenze..." E da qua parte tutto il lavoro di questo gruppo di uomini che ha saputo creare, giorno dopo giorno, con forza e determinazione le strutture organizzative che oggi rappresentano il 118. E hanno saputo convincere i politici che ciò era bene. mi è stato detto "... non si sceglie di fare questo lavoro, è questo lavoro che sceglie te..."

E oggi una giornata a Palazzo. Abbiamo incontrato un gruppo di vigili urbani che quel giorno sono stati coinvolti da "la bomba alla ferrovia". Anche da loro sono venuti racconti di quel giorno, piccoli attimi di umanità, un grande cuore, troppo spesso nascosto da una divisa. E abbiamo parlato del vigile di quegli anni, la sua conoscenza dei quartieri e dei suoi abitanti, quasi a chiamarli per nome, a tirare le orecchie al "cinno" che faceva "l'asinata".

e infine un grande ospite: Agide Melloni, "un tranviere" come si è definito. "sono un tranviere, guido gli autobus. C'era da guidare un autobus. Era il mio mestiere e l'ho guidato". L'autobus in questione era la vettura 4030 della linea 37 che trasportò cadaveri verso le camere mortuarie delle città... fino a notte fonda.

Questo week-end si comincia l'acquisizione e la riedizione ragionata del materiale. Da lunedì si ricomincia.

Nessun commento: